"Al fine di fornire la migliore esperienza online questo sito utilizza i cookies". Elimina i cookie
Questo sito utilizza cookie di Google per erogare i propri servizi e per analizzare il traffico. Il tuo indirizzo IP e il tuo user agent sono condivisi con Google, unitamente alle metriche sulle prestazioni e sulla sicurezza, per garantire la qualità del servizio, generare statistiche di utilizzo e rilevare e contrastare eventuali abusi.
Per ulteriori informazioni vedi:
https://policies.google.com/technologies/cookies
Utilizzando il nostro sito, l'utente accetta il nostro utilizzo da parte dei cookie.
Accetto
2004 - 2024
Festeggiamo 20 anni, grazie a a tutti i Clienti e Fornitori
We celebrate 20 years, thanks to all Customers and Suppliers
Serbatoi Montesa COTA 4RT
Beta 450 Serbatoi Rally Dakar
ELENCO DELLE CAUSE PIU’ FREQUENTI DI ROTTURA DEL RADIATORE DELLA MOTO
CAUSA DELLA ROTTURA / CATTIVO FUNZIONAMENTO
POSSIBILE SOLUZIONE
Colpi da oggetti che lo urtano durante la marcia, come sassi o residui della pista.
Applicare una rete di protezione, questa però ridurrà il potere di raffreddamento del radiatore
Rottura per sfregamento con ruota sulla massa radiante durante la frenata. Sospensioni a pacco.
Sostituire il radiatore con uno con spessore più fine,
Ridurre la flessione della forcella
Ridurre la flessione del telaio
Aumentare l’offset della piastra
Utilizzare pneumatici a bassa dilatazione radiale
Sostituire le molle o sfilare la forcella
Rottura per sfregamento con altro materiale come collettori di scarico, carene o cavi, con conseguente rottura in prossimita’ dello sfregamento
Creare uno spazio sufficiente tra i materiali
Dove possibile interporre neoprene
Vibrazioni trasmesse dal telaio sui supporti, con conseguente rottura vicino agli attacchi.
Ridurre vibrazioni
Il radiatore ha preso un colpo e non è libero dalle tensioni
Vibrazioni trasmesse dalle condotte acqua vecchie e dure
Sostituire le condotte
Vibrazioni trasmesse dalla ventola, con conseguente rottura degli attacchi della ventola
Equilibrare o Sostituire la ventola
Rotture dei gommini antivibranti. Il radiatore è in tensione
Necessita intervento sul radiatore, sostituire gli antivibranti rotti
Perdite sulle vaschette, causati da micro fori sulle vaschette.
Esaminare impianto elettrico, presenza correnti vaganti
Alto potere corrosivo dovuto ad agenti esterni o interni al radiatore
Perdite di liquido sulla massa radiante
Corrosione da acidi, solitamente sulla parte frontale, cambiare il radiatore
Perdite tra massa e collettore
Sostituire la massa radiante
Il circuito non spurga l'aria dal circuito acqua quando il motore è acceso
Lavare accuratamente il tappo, se danneggiato sostituire il tappo,
ISTRUZIONI PER IL MONTAGGIO DEL RADIATORE DA CORSA
LEGGERE ATTENTAMENTE PRIMA DI MONTARE ED UTILIZZARE IL RADIATORE RACING.
nota bene: utilizzare questo radiatore unicamente in pista!
Questa operazione deve essere effettuata da officine o personale autorizzato all'installazione di impianti di raffreddamento.
Smontare il radiatore da sostituire, isolare eventuali cavi elettrici della ventola/bulbo
Applicare i gommini antivibranti, attenzione a non danneggiarli durante l'installazione.
Posizionare il radiatore sul telaio, e assicurarsi che non tocchi contro oggetti che potrebbero danneggiarlo con le vibrazioni. Eventualmente applicare guarnizione adesiva in gomma espansa tra i materiali prossimi al contatto.
Stringere i bulloni di fissaggio del radiatore.
Applicare tutti i tubi di collegamento acqua / olio e assicurarsi del corretto serraggio delle fascette.
Introdurre il liquido di raffreddamento nel radiatore.
Inclinare la moto a destra e sinistra più volte al fine di far spurgare il circuito dall’aria, accendere il motore e far circolare l’acqua. Ripetere più volte.
Attendere il raffreddamento, e ricontrollare il livello. Eventualmente rabboccare e mettere il tappo.
Assicurarsi che le condotte in gomma del circuito acqua del radiatore non tocchino i collettori di scarico, tali condotte potrebbero rompersi, ustionare il pilota e generare una caduta.
Assicurarsi che lo spurgo sia avvenuto correttamente, inclinare più volte la moto a sinistra e a destra fino a quando il livello acqua si stabilizza in prossimità della ghiera carico acqua.
Assicurarsi che ad affondamento massimo della forcella, tra la RUOTA ANTERIORE e il RADIATORE sia presente una luce pari ad almeno 5 mm. Questa verifica va effettuata svitando i tappi delle forcelle, tutte le volte che si cambia l’assetto della moto, esempio
Cambiamento dell’avancorsa
Modifica dell’inclinazione canotto
Modifica Offset piastre di sterzo
Applicazione di pneumatici con altezza superiore all’originale.
Assicurarsi di aver limitato l’angolo di sterzo del manubrio al fine di evitare l’eventuale contatto tra radiatore e forcelle o piastra di sterzo.
Assicurarsi PRIMA DI OGNI UTILIZZO, che il livello dell’acqua del radiatore sia in prossimità della ghiera carico acqua.
Assicurarsi che in fase di eventuale lancio sul banco prova della moto, il radiatore sia ventilato a sufficienza, al fine di non danneggiare lo stesso e il motore.
ATTENZIONE: L’EVENTUALE LA RETE DI PROTEZIONE SULLA PARTE SUPERIORE E INFERIORE DEL RADIATORE PUO’ RIDURRE IL POTERE DI RAFFREDDAMENTO DEL RADIATORE.
PRESTARE ATTENZIONE:
Per i radiatori di alluminio, raccomandiamo fortemente l’uso del corretto liquido refrigerante, come riportato sul proprio libretto d’uso e manutenzione del veicolo. Attenzione fare riferimento ai regolamenti del proprio campionato per l'utilizzo o meno, del glicole o additivi da miscelare all'acqua demineralizzata.
Nel caso in cui questo nuovo radiatore vada a sostituire uno che presenti forti punti avanzati di corrosione è importante controllare il flusso di corrente elettrica per un possibile difetto sui componenti elettrici del sistema di raffreddamento.
Visite: 3
Tratto da: http://www.moto.it/news/massimo-clarke-i-liquidi-di-raffreddamento.html
- Quando si parla dei sistemi di raffreddamento, il componente al quale forse si pensa meno è il liquido che asporta calore dalle parti calde (cioè dal motore) per portarlo al radiatore, ove lo cede all’aria | Massimo Clarke
Non si deve pensare che si tratti solo di acqua con una certa percentuale di antigelo. Ci sono numerosi altri additivi, presenti nelle quantità giuste per svolgere il loro compito, che è principalmente quello di proteggere tutti i punti del circuito dalla corrosione. E siccome i metalli con i quali il fluido di lavoro entra in contatto sono di vario tipo, sono differenti anche gli inibitori di corrosione che vengono impiegati. Il “pacchetto” deve essere accuratamente bilanciato e gli additivi devono essere ben studiati, perché una sostanza che è vantaggiosa per un metallo può essere negativa per un altro. Questo spiega anche la ragione per la quale non tutti i liquidi per sistemi di raffreddamento sono uguali.
L’acqua che viene impiegata è demineralizzata o ha comunque una durezza molto modesta (spesso non superiore a 10 gradi tedeschi), stabilita da apposite norme. In questo modo si elimina il rischio di formazione di incrostazioni (ad esempio, di natura calcarea), la cui presenza ostacolerebbe lo scambio termico e quindi sarebbe particolarmente nociva. Inoltre, a causa dei depositi in questione, nelle zone a sezione più ristretta (tipo i tubetti dei radiatori o certi punti della testa), il passaggio del fluido potrebbe risultare notevolmente ostacolato.
L’acqua possiede delle caratteristiche che la rendono eccellente come liquido di raffreddamento. Ha infatti un calore specifico molto elevato, una bassa viscosità e una temperatura di ebollizione relativamente alta. Inoltre, “bagna” assai bene le superfici metalliche. Purtroppo, solidifica a 0 °C (alla pressione ambiente di 1013 millibar), e questo avviene con un aumento di volume prossimo al 10%. Di conseguenza, se ghiaccia, c’è il serio pericolo che possa danneggiare il blocco cilindri, la testa e, soprattutto, il radiatore.
Non solo acqua
L’antigelo oggi impiegato è generalmente glicol monoetilenico; meno usati sono quello monopropilenico e quello dietilenico. Esso viene aggiunto all’acqua unitamente agli additivi anticorrosione (ma alcuni servono a ostacolare la cavitazione, a impedire la formazione di schiuma e a migliorare la compatibilità con gli elastomeri), in una misura che nella maggior parte dei casi è pari al 50 % del totale. La presenza in seno al liquido di raffreddamento di questo “pacchetto”, del quale l’antigelo costituisce oltre il 90%, ha due altre conseguenze. Da un lato aumenta la temperatura di ebollizione; a pressione ambiente, la miscela 50/50 (acqua/antigelo) bolle a 109 °C. Dall’altro però, diminuisce la capacità di assorbire calore (e di cederlo, una volta nel radiatore). Questo significa che vari organi del motore lavorano a una temperatura più alta di quella alla quale lavorerebbero se come liquido refrigerante si impiegasse soltanto acqua. Con una miscela 50/50, la temperatura del primo segmento può aumentare di 5 – 10 °C. Naturalmente i circuiti di lubrificazione dei motori moderni vengono realizzati tenendo conto anche di questo.
Il liquido di raffreddamento, che deve possedere una adeguata “riserva di alcalinità” per neutralizzare le eventuali sostanze acide, ha un pH che in Europa deve essere dell’ordine di 7,5 – 8,5 e negli USA può raggiungere valori sensibilmente più elevati.
Gli additivi
Per quanto riguarda gli additivi, quelli tradizionali sono dei fosfati o borati di metalli alcalini, dei nitriti, delle ammine e dei silicati. Le nuove formulazioni OAT (Organic Acid Technology) prevedono però l’impiego di sostanze più efficaci e che causano un minore impatto ambientale. Si tratta di additivi costituiti da sali di acidi organici di potassio e di sodio, caratterizzati anche da una grande stabilità delle loro prestazioni nel tempo, per tale motivo queste formulazioni sono considerate Long Life. La scelta di utilizzare questa tipologia di antigelo da parte dei costruttori è anche legata all’efficacia nel proteggere le leghe leggere, largamente impiegate nei motori moderni. I liquidi per circuiti di raffreddamento vengono venduti pronti all’uso (miscela 50/50) o concentrati. Questi ultimi vanno impiegati in misura non inferiore al 20% e non superiore al 60% (quella ottimale è pari al 50%).
Nelle gare
I regolamenti tecnico-sportivi prevedono che le moto da competizione debbano impiegare come liquido di raffreddamento soltanto acqua. Questo in quanto una eventuale fuoriuscita di liquido additivato sull’asfalto lo renderebbe scivoloso, con conseguente rischio di causare delle cadute. La cosa comporta comunque dei leggeri vantaggi per quanto riguarda il raffreddamento, dato che usando acqua pura il coefficiente di scambio termico con le pareti metalliche è più elevato.
LEGGERE LE ISTRUZIONI PRIMA DI MONTARE IL RADIATORE SUPPLEMENTARE:
nota bene: utilizzare questo prodotto unicamente in pista
Questa operazione deve essere effettuata da officine o personale autorizzato all'installazione di impianti di raffreddamento.
A motore freddo, togliere l’acqua dal circuito, e scollegare la condotta di ritorno dell’acqua.
Applicare il radiatore supplementare, eventualmente rifilare le carene dove richiesto al fine di alloggiare il radiatore supplementare.
Assicurarsi che il radiatore supplementare non tocchi contro oggetti che potrebbero danneggiarlo con le vibrazioni. Eventualmente applicare guarnizione adesiva in gomma espansa tra i materiali in prossimità di contatto.
Fissare con la vite in dotazione il nuovo radiatore, sfruttando il supporto inferiore del radiatore originale.
Applicare tutti i tubi di collegamento acqua e assicurarsi del corretto serraggio delle fascette.
VERIFICARE LA MANCANZA DI INTERFERENZA TRA RUOTA ANTERIORE E RADIATORE AD AFFONDAMENTO MASSIMO DELLA FORCELLA.
Introdurre acqua demineralizzata nel radiatore.
Applicare il tappo del radiatore.
Spurgare il circuito dell'impianto di raffreddamento secondo le specifiche di fabbrica del proprio veicolo.
Attendere il raffreddamento, e ricontrollare il livello. Eventualmente rabboccare e mettere il tappo.
PRESTARE ATTENZIONE:
Assicurarsi che le condotte in gomma del circuito acqua del radiatore non tocchino i collettori di scarico, tali condotte potrebbero rompersi, USTIONARE IL PILOTA E GENERARE UNA CADUTA.
Assicurarsi che ad affondamento massimo della forcella la ruota anteriore non tocchi il radiatore, dopo aver montato il radiatore, dopo aver modificato l’assetto della moto, es. cambiamento dell’avancorsa, dopo la modifica dell’inclinazione canotto, oppure dopo l’applicazione di pneumatici con altezza superiore all’originale.
Assicurarsi PRIMA DI OGNI UTILIZZO, che il livello dell’acqua del radiatore sia in prossimità della ghiera carico acqua.